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Dopo la decisione del Consiglio Federale che ha sancito che dalla stagione 2018/19 le gare della Serie A di basket si disputino in palazzetti con capienza minima di 5000 posti la preoccupazione in città è tanta. Brindisi che attualmente gioca in impianto di 3532 posti (molti dei quali non utilizzabili) rischia di giocare le proprie gare casalinghe fuori Brindisi (si parla di Bari, il PalaFlorio ha una capienza di 4540 posti a sedere ma si potrebbe giocare tramite una deroga) o addirittura di veder scomparire la propria squadra dalla città.

L’unica soluzione percorribile appare quella di una costruzione di un impianto tramite un progetto tra privati. Queste le parole del Presidente Nando Marino rilasciate a Marino Petrelli (Supporter’s Magazine) per Basketinside.com, in cui il numero 1 di Contrada Masseriola sottolinea però che tutto dipenderà anche dal main sponsor: “Il futuro del basket brindisino è per il momento legato alla decisione di Enel di proseguire ancora al fianco della nostra società e della nostra squadra. Stiamo trattando e siamo fiduciosi. Per quanto riguarda il Palazzetto l’unica e forse ultima speranza è rimasta quella di un grande progetto tra privati da presentare il prima possibile e sottoporre al Credito sportivo per avere i finanziamenti necessari. Tutto questo sarà possibile soltanto se Enel garantirà una presenza stabile per almeno altri due anni. In tal caso, si potrebbe pensare ad un coinvolgimento dell’azienda anche per il nuovo palasport. Altrimenti si rischia seriamente di portare il basket lontano da Brindisi”.

Il Comune di  Brindisi non spenderà soldi per la costruzione o la ristrutturazione del PalaPentassuglia ed ad annunciarlo è l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Brindisi Salvatore Brigante, intervistato da Gianluca Greco di BrindisiReport: “Non possiamo spendere milioni di euro per un nuovo palazzetto, o comunque per l’ampliamento del PalaPentassuglia, sottraendo somme ad altre opere pubbliche più urgenti. Non possiamo sottrarre soldi ad altre opere di cui la cittadinanza ha bisogno, non mi sembra opportuno. Preferirei un palaeventi perché abbiamo già un progetto definitivo e acquisito. Nel piano dei servizi, inoltre, l’area di contrada Masseriola è già stata inquadrata per questo tipo di strutture”.

 

 

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